Marnie by Winston Graham

Marnie by Winston Graham

autore:Winston Graham [Graham, Winston]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
ISBN: 9788865763773
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


11

La settimana successiva ci fu la cena dai Newton-Smith. Mark tornò a casa prima del solito e bevemmo il nostro aperitivo. Era praticamente l’unica cosa che facevamo insieme.

«Oggi mi ha telefonato Roman» disse. «Mi ha detto che hai saltato due sedute, voleva sapere se stavi bene.»

«Sono stanca, Mark. Non ottengo alcun risultato e poi non voglio più subire il terzo grado.»

«Stai dicendo che vuoi smettere?»

«Sì, penso che sia molto meglio.»

«Roman è sicurissimo che con una lunga analisi otterresti ottimi risultati. È certo di poter fare molto se torni da lui. Marnie, non buttare via tutto proprio adesso.»

«Mi dispiace moltissimo, Mark. Ci ho provato.»

«Roman vorrebbe che tornassi, ma ha insistito sul fatto che se riprenderai le sedute dovrai farlo di tua spontanea volontà.»

Non gli risposi.

Continuò: «È una delusione terribile per me, Marnie, se non torni da lui, per noi non c’è più speranza. Ma, come ha detto Roman, non avrebbe senso che io cercassi di convincerti a riprendere l’analisi. Posso soltanto chiederti di pensarci».

In quello stato d’animo ci avviammo alla cena. Durante il tragitto in macchina non scambiammo neanche una parola.

I Newton-Smith vivevano in una grande villa in campagna. Con grande sorpresa scoprimmo che saremmo stati in dodici a tavola. Mi sembrò un’idea strana invitare anche estranei, se lo scopo della cena era discutere le sorti della Rutland. I Newton-Smith erano pieni di buone intenzioni, ma non brillavano per la loro intelligenza.

Terry era piuttosto su di giri, forse aveva appena assistito al fallimento di un altro dei suoi progetti. C’erano anche i MacDonald e un certo signor Malcolm Leicester con la moglie. Poi, all’improvviso, vidi arrivare un altro uomo dal salotto, si trattava di una mia vecchia conoscenza: Arthur Strutt della Crombie & Strutt di Birmingham. Proprio la ditta in cui Marion Holland era stata un tempo impiegata di fiducia.

Arthur Strutt lavorava nella filiale di Londra e si recava a Birmingham soltanto una volta al mese per discutere di amministrazione con il signor Pringle, tuttavia, in due occasioni si era fermato a chiacchierare piacevolmente con Marion.

Appena ripresa la capacità di articolare suoni, mi aggrappai al braccio di Mark che stava conversando con la signora Holbrook.

«Devo dirti una cosa» bisbigliai. «Mi sono ricordata di aver lasciato il forno acceso. Sarà meglio che torni subito a casa…»

Mark si scusò con la signora e si girò verso di me. «Se la cosa ti preoccupa tanto, telefona alla signora Leonard e chiedile la cortesia di fare una scappata da noi.»

«Non può entrare.»

«Sì che può. Ha una copia delle chiavi.»

«Ieri mi ha detto di averle perse… Mark, devo andarmene di qui adesso! Anche cinque minuti possono fare la differenza. Ti spiegherò tutto dopo. Ti prego, fidati di me.»

Inopportuno come sempre, arrivò Terry: «Dolcezza, sei incantevole».

«Devo andarmene» gli dissi e feci per allontanarmi, ma mi resi conto che era troppo tardi. Il signore e la signora Strutt si dirigevano verso di me.

Rex stava facendo le presentazioni.

In quel momento i pensieri mi si affollarono nella mente. Forse non mi riconoscerà. I miei capelli sono di un altro colore, ho cambiato pettinatura e sono passati due anni.



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